• 03/01/2019
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Rassegna stampa 3 gennaio: Il Resto del Carlino

Stefano Pece
¦ Ravenna
IL MOMENTO dell’OraSì non è fe-
lice, inutile nasconderlo. La partita di Piacenza ha cambiato poco in classifica, ma ha evidenziato alcuni limiti sui quali sarà bene ra-
gionare in questi giorni, prima del derby con la Bondi.
Coach Mazzon, dopo un paio di giorni di riflessione quali sono le sue considerazioni?
«Innanzitutto ribadisco che i ragazzi sono stati bravi. Detto questo, ho notato una cosa: dopo la gara con Jesi l’atteggiamento degli arbitri è completamente cambiato nei nostri confronti e non ne capisco il motivo. Sembra che nessuno commetta più falli contro di noi. Ma al di la di questo non si possono giocare 3 minuti senza tabellone».
Domenica sera infatti era molto arrabbiato dopo la vicenda del cronometro.
«Ripeto che se Adam avesse avuto sott’occhio il cronometro quell’ultima palla l’avrebbe gestita diversamente: anziché passarla a Josh, sarebbe andato a concludere 2 contro 1 e avremmo vinto. È inaccettabile non tanto per questo, ma per il fatto che le società spendono soldi per cercare di far funzionare tutto alla perfezione, quindi non è da campionato professionistico questa situazione». Passiamo ai singoli. Masciadri sta tirando facendo le scelte giuste, ma non entra. Serve fiducia
dri non fa più canestro. Se mettesse un paio di triple di quelle che prende, la classifica forse sarebbe diversa.
«Di sicuro avremmo vinto 3 partite in più, ma lo sa anche da solo perché è un ragazzo sensibile. Stefano non sta forzando i tiri, sta facendo le scelte giuste, e non sta prendendo più tiri rispetto all’anno scorso. Soltanto che non sta facendo canestro, e bisogna cercare di aiutarlo avendo fiducia perché non fa mai mancare il suo impegno. È lui il primo a stare male per questa situazione».
Cardillo. Finché è stato in campo
Voskuil ha combinato ben poco, poi quel fallo tecnico.
«Quando gli è stato fischiato il tecnico Marco aveva subito un fallo enorme sulla penetrazione dell’avversario. È anche vero che lui ha sbagliato a protestare, perché ha
lasciato in difficoltà la squadra, e Jurkatamm, che ha 18 anni, ha preso 8 punti da Voskuil, ma questi sono aspetti diffìcilmente prevedibili in una partita».
Green ha giocato oltre 20 minuti con 4 falli. Bravo lui a gestirsi o ingenua la squadra a non costringerlo al quinto fallo? «Di 24 giocatori che c’erano in campo, solo uno ha giocato l’Euro-lega e solo uno era nell’ottica Nba e ha vinto praticamente da solo con Avellino la coppa Italia, e quel giocatore è Green. È di un altro livello, non è un giocatore di A2, è inarrivabile per qualsiasi giocatore ci fosse in campo e ha dimostrato tutta la sua forza».
Per Laganà si tratta di passaggio a vuoto dopo la buona prova di Treviso?
«Giocare bene quando si perde non conta molto: in America lo chiamano losing effort, praticamente uno sforzo inutile. E domenica lo sa anche da solo di avere giocato una brutta partita, ma bisogna vedere fin dove ha sbagliato lui e dove è emersa la forza di
Green che, ripeto, è un giocatore molto più forte di tutti quelli che erano in campo».
La classifica è piuttosto equilibrata, tanto che anche Cagliari, che è ultima, è a un passo dalla zona playoff.
«Direi che è ciò che ci aspettavamo in estate. In questo campionato ci sono 6 squadre di un altro livello e poi tutte le altre. Credo che l’obiettivo di ognuna di queste altre sia raggiungere il prima possibile 13 vittorie, che è la quota salvezza, poi pensare a tutto ciò che viene dopo».
Vi aspettate una Bondi arrendevole domenica, dopo il quasi taglio di Hall?
«C’è comunque Swann che è la guardia più forte di tutta la A2 e credo che saranno molto arrabbiati per la brutta partita di venerdì scorso, anche se a me non sorprende troppo perché Roseto è da primi 6 posti per l’atletismo che possiede. Ad ogni modo Ferrara verrà qui agguerrita e sarà un’altra battaglia tosta».


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