• 25/11/2018
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Un’OraSì mai doma cede solo in volata sul campo della capolista Fortitudo

FORTITUDO-ORASI’ 79-67 (fotoservizio Orsini)
FORTITUDO BOLOGNA: Fantinelli 17 (5/7, 0/1), Hasbrouck 9 (2/3, 1/5), Rosselli 11 (2/5, 1/5), Leunen 11 (3/3, 1/1), Pini 6 (2/5), Mancinelli 2 (1/5), Cinciarini 8 (3/4, 0/5), Venuto 3 (1/2 da tre), Benevelli 12 (0/2, 4/5). Ne: Franco, Prunotto. Ne: All. Martino.
ORASI’ RAVENNA: Laganà 11 (2/7, 2/4)), Smith 12 4/13, 0/5), Cardillo 10 (3/5, 1/6), Masciadri 5 (1/1, 1/5), Hairston 6 (3/8), Montano 23 (4/5, 3/8), Jurkatamm, Gandini (0/1), Rubbini. Ne: Seck, Baldassi, Tartamella. All.Mazzon.
Parziali: 23-21, 48-40, 59-56.
Note. Spettatori 5200. Bologna: tiri da due 18/34, da tre 8/24, liberi 19/26, rimbalzi 40. Ravenna: tiri da due 17/40, da tre 7/28, liberi 12/15, rimbalzi 38.

Una OraSì coraggiosa e mai doma, sicuramente sulla strada giusta per ottenere una maggiore continuità, fa soffrire fino a 4’ dalla fine l’imbattuta capolista Fortitudo. Poi, dal 61-62, nella bagarre del Pala Dozza sono emerse inevitabilmente la qualità di Bologna e l’incredibile profondità del suo roster, che ha supplito senza battere ciglio all’infortunio di Hasbrouck poco dopo metà gara con un break di 18-5 che ha chiuso il match. Dall’altra parte non è bastato per completare il colpaccio uno straordinario Montano, che ha ripetuto qui le sue migliori partite in maglia Fortutudo, ma i meriti di un’OraSì che ha fatto soffrire la migliore squadra dell’A2 sono parsi comunque evidenti.
La Fossa dei Leoni riserva come del resto era prevedibile un’accoglienza trionfale a Luca Gandini, ex tra i più amati degli ultimi anni da queste parti. La Fortitudo trova buone soluzioni sotto canestro, con Pini in evidenza (12-4) . Buon impatto di Montano, che con quattro punti consecutivi al suo ingresso riduce lo svantaggio (13-10), poi la tripla di Masciadri costringe coach Martino al primo time-out (16-15). Prova ad allungare ancora Bologna con Benevelli e Hasbrouck ma Montano è in gas e con due triple ravvicinate porta l’OraSì al minimo distacco (23-21) al primo intervallo. Si riparte e Ravenna sorpassa con Laganà e poi Montano con un’azione da tre replica a Venuto. L’Aquila si aggrappa alle triple (Rosselli e due volte Benevelli) per tornare avanti 35-31 su un’OraSì che invece costruisce con pazienza e ruota sette giocatori. Ravenna perde qualcosa comunque a livello di precisione al tiro e così la Fortitudo può andare al riposo con un margine più ampio rispetto all’andamento del match (48-40). Si riparte con gli stessi quintetti che avevano iniziato il match e la speranza giallorossa che il terzo quarto rappresenti ancora il tallone di Achille dell’imbattuta capolista. E così va: le triple di Laganà e Cardillo riaprono subito i giochi (48-46). La Fortitudo perde un paio di palloni con Fantinelli ma l’OraSì non ne approfitta del tutto pur se Hairston pareggia a quota 50 e poco dopo Gandini stoppa Mancinelli. Torna Montano per Laganà al terzo fallo, si ferma dolorante Hasbrouck e ora è bagarre su ogni palla, ma a differenza dei primi due quarti Bologna non riesce a lavorare sotto canestro in modo produttivo. Un tecnico discutibile a coach Mazzon e due su tre di Rosselli dalla lunetta rimandano avanti i padroni di casa (55-52) ma la solita tripla da casa sua di Montano ristabilisce la parità. Altro tecnico, questa volta a Cardillo, poi tripla di Leunen, uno su due per Laganà dalla lunetta e si va all’ultimo e decisivo quarto. Che si apre con Rubbini e Jurkatamm in campo e con il tecnico a Martino, poi Montano pareggia a quota 59. Torna Hasbrouck ma non al meglio e presto torna in panchina, c’è un faccia a faccia tra Montano e Cinciarini, l’ex in maglia rossa fa tre su tre dalla lunetta ed è sorpasso (61-62), controsorpasso con Rosselli e poi Cinciarini in contropiede nella solita bolgia in cui si trasforma il Pala Dozza quando sente puzza di bruciato. Allungano Pini dalla lunetta e Fantinelli (70-64), che poi con un’azione da tre chiude in pratica i conti (73-64). Finisce con i 200 tifosi al seguito che riservano i meritati applausi ad un’OraSì che ha messo in grande difficoltà l’imbattuta Fortitudo.
Il dopo partita
Andrea Mazzon: “Complimenti alla Fortitudo che ha giocato una gara molto fisica, abbiamo retto per tanto tempo ma alla fine non siamo riusciti a tenere fino in fondo. Come avevo detto prima della gara questa è una partita dalla quale c’era molto da imparare e così è stato. Credo che quando sei in trasferta su campi come questi per competere sempre devi fare canestro ma non sempre ci siamo riusciti, le disattenzioni a rimbalzo sono contate meno rispetto ai tiri sbagliati”.


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