• 05/12/2015
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Il Resto del Carlino, 5 dicembre 2015: “Con Trieste è una partita storica”

A un terzo della stagione l’OraSì Ravenna non può certo lamentarsi del proprio campionato. Dieci punti, sei squadre davanti, sei dietro e tre a pari punti, il gruppo giallorosso si attesa esattamente al centro della classifica, ed è più o meno dove la dirigenza si aspettava di essere a questo punto della stagione. Alla vigilia di una sfida in qualche modo storica con la Pallacanestro Trieste, è il presidente Roberto Vianello a tracciare il bilancio delle prime dieci giornate di campionato, ma non solo.
Presidente, nel 2009 la squadra arrivò penultima nell’allora serie B2 rischiando la retrocessione, oggi siete una bella realtà della serie A2. Se lo aspettava?
“Se me lo avessero detto a quell’epoca non avrei mai creduto. Pochi anni fa giocavamo alla Morigia con 40-50 spettatori in tutto e anche per me la pallacanestro era poco più che un passatempo. Oggi, grazie all’interesse che questa squadra ha saputo generare intorno a sé, ci troviamo a giocare davanti a duemila persone sfidando società storiche del panorama nazionale. Io credo che sia qualcosa di straordinario se si pensa che Ravenna e il basket non avevano mai avuto un feeling particolare”.
Ci sono stati anche momenti bui però. Questa estate avete rischiato di chiudere.
“Anche quella vicenda è stata qualcosa di imprevedibile. Prima è venuto meno il nostro storico sponsor che era con noi da 14 anni, poi è arrivata la meteora Piacentini a complicare le cose, non sono stati momenti facili. Se siamo ancora qui lo dobbiamo all’affetto della città e all’aiuto che ci ha offerto”.
Ci sono state altre ricadute positive?
“Molte altre realtà che già ci sostenevano hanno aumentato il proprio contributo e a loro se ne sono aggiunte di nuove, un fatto che non è poi così scontato se si tiene conto del momento di crisi che stiamo attraversando”.
Tornando al vostro percorso sportivo, si diceva che oggi vi trovate ad affrontare società che hanno fatto la storia della serie A, tra cui proprio Trieste.
“Abbiamo cominciato con Ferrara e Bologna, ma per me quella con Trieste resta una partita particolare. Ricordo che andavo sempre a Trieste a vedere la mia Reyer Venezia affrontare la squadra friulana che allora era targata Bic. Per me questa partita rappresenta un momento storico”.
Adesso che la squadra è al completo dove può arrivare?
“Questo è un discorso un po’ delicato. Scaramanticamente non dovrei pronunciarmi ma posso dire che ho tanta fiducia nei mezzi di questo gruppo”.
Secondo lei si è definitivamente sbloccata al Pala de Andrè?
“Sono convinto di sì. Non dimentichiamoci che giocare in quell’impianto è come giocare sempre fuori casa, perché allenarsi in un palazzetto dove i canestri sono attaccati al muro e giocare in uno dove dietro ai canestri c’è una valle è completamente diverso, cambia tutti i parametri. Bisogna abituarsi, ma credo che i ragazzi ci siano riusciti”. 


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