• 28/11/2015
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Il Resto del Carlino, 28 novembre 2015: Amarcord Matteo

PER MATTEO Malaventura quella di domani non sarà una sfida come un’altra. Per due stagioni in maglia Fortitudo, si è ritagliato un posto speciale nel cuore dei tifosi felsinei grazie a quella partita del 16 giugno 2010 al Pala Fiera di Forlì. Era la finale playoff dell’allena sene A Dilettanti e Fortitudo e Fulgor Libertas erano 2-2 nella serie e si giocavano la promozione nella gara decisiva. Malaventura fu autore di una partita memorabile, non solo per il 6/7 da tre, ma ancora di più perché mise a segno il canestro decisivo a fil di sirena che regalò la vittoria (81-80) e la promozione alla Fortitudo Bologna. «Quel canestro per me resta un ricordo bellissimo – afferma lo stesso Malaventura -. Ho giocato a Bologna per due anni, l’ultimo dei quali è stato fantastico. Quella finale è un ricordo indelebile nella memoria e quella gara 5 rappresenta tutto ciò per cui un giocatore fa questo lavoro: per regalare emozioni alla gente». Quali sono invece le sue emozioni tornando a calcare il parquet del PalaDozza? «Sono contento di ritornare a Bologna dopo cinque anni. Al Pala Dozza ho ricordi bellissimi e trovo quella tifoseria veramente stupenda. Sono contento che la Fortitudo sia tornata nel basket di alto livello perché è lì che merita di stare». Quanto incide l’apporto della Fossa dei Leoni? «Avendoci giocato posso davvero dire che il pubblico del Pala Dozza è il sesto uomo in campo in tutti i sensi. Sarà una partita piuttosto complicata, dove bisognerà rimanere concentrati perché la Fortitudo in casa, proprio grazie a quel pubblico, è tutta un’altra squadra». L’OraSì Ravenna torna finalmente a ranghi completi. «Siamo contenti di poter giocare questa sfida con Rivali in campo. Questa settimana si è allenato con noi e sta ritrovando il ritmo partita, quindi avremo un’arma in più dalla nostra». Come si batte la Fortitudo? «Giocando con intensità, mantenendo alta la concentrazione e limitando al minimo le palle perse, senza mai smarrire la nostra idea di gioco che sta dando i suoi risultati». Il suo ginocchio come va? Ci sarà? «Stiamo valutando, non so cosa succederà da qui a domenica. Decideremo all’ultimo, comunque io voglio esserci». Stefano Pece


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