• 24/11/2015
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Corriere di Romagna, 24 novembre 2015: La domenica magica e vincente dell’OraSì

OraSì che anche il De André può esultare. I fantasmi contro Chieti di una replica della partita precedente contro Recanati sono stati esorcizzati dall’intervallo lungo, passando in appena sette minuti dal -19 (24-43) al +1 (48-47) per poi chiudere in gloria al 40′ (68-64). Nello spogliatoio i giallorossi hanno ritrovato compattezza di idee e di gioco trasformandosi nuovamente nella squadra che tante gioie hanno regalato fuori casa. Moe ci divertiamo. In un secondo tempo di squadra il solito Moe Deloach nei momenti topici si è preso responsabilità importanti. Alla fine il suo tabellino personale recita 21 punti, 7 assist e 5 rimbalzi per un eloquente 30 di valutazione, dopo che anche lui nella prima metà gara era scivolato nel grigiore del gruppo. «Siamo una squadra pazza – premette l’esterno americano -. Il punto principale per valutare questa vittoria è la difesa. Questa partita è incredibile. Devo dire grazie al coach, perché mi ha sostituito nel secondo quarto e mi ha stimolato per scuotermi e permettermi di reagire. Questa mossa mi è piaciuta perché «Il coach ha fatto bene a togliermi nel secondo quarto: mi ha stimolato per scuotermi e farmi reagire» raramente un allenatore si comporta in questo modo con il proprio americano. Dal mio punto di vista ha avuto l’effetto di una scossa su di me e, in parte, anche sul resto della squadra. Tutti i compagni hanno recepito come questo cambio fosse un invito a alzare la nostra concentrazione e la nostra intensità, cosa che è avvenuta a partire dal terzo quarto (dopo i 43 punti subiti nei primi 20 minuti, appena 21 nei successivi due quarti, ndr). Quando siamo riusciti a sbloccarci è cominciata una nuova partita, nella quale siamo riusciti a entrare in ritmo e a correre in transizione, a raggiungerli e infine sorpassarli». Ravenna come Giano bifronte, lina OraSì dalle due facce, dunque. «L’approccio iniziale? – prosegue Deloach -. Non so dove prenda origine, forse ha pesato la grande voglia di fare una bella partita davanti ai nostri tifosi, soprattutto dopo la sconfitta con Recanati. Eravamo tesi, troppo tesi per essere in grado di fare del nostro meglio, dovevamo scendere in campo con la mente più libera e giocare la nostra pallacanestro. In questo senso, paradossalmente, siamo maggiormente una squadra da trasferta. A un certo punto però è emersa la nostra voglia di vincere ed è cambiato tutto». Grande fiducia. Ravenna rimane così nella metà nobile della classifica, al quinto posto, in coabitazione con Roseto. «Sappiamo benissimo che il nostro obiettivo stagionale è la salvezza ma quello mio personale è quello di aiutare la squadra a giocare i play-off (che Deloach ha disputato proprio con Chieti, ndr). Il mio ruolo senza Rivali? Posso giocare un paio di minuti da playmaker ma la mia vera attitudine è quella di guardia. Questo non vuol dire che non sappia passare la palla, anzi quando la difesa avversaria si concentra su di me è più facile per me trovare uno scarico (come accaduto nell’azione vincente con Casini nel derby con Imola)». Agostino Galegati


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