• 04/04/2013
  • Stampa
  • Commenti disabilitati su Il Tirreno, 4 marzo 2013: Alla vigilia di Don Bosco Livorno-Ravenna intervista al coach labronico Da Prato

Il Tirreno, 4 marzo 2013: Alla vigilia di Don Bosco Livorno-Ravenna intervista al coach labronico Da Prato

Al PalaMacchia, in questa prima domenica di aprile (ore 18), arriva la capolista Acmar Ravenna. Arriva la squadra più forte del campionato, la formazione che si è concessa il lusso di mettere al sicuro, con largo anticipo, la prima piazza della regular season del girone B e di vincere, con netti successi, la Coppa Italia, la competizione che vedeva al via anche le compagini degli altri due raggruppamenti della DNB. Una squadra, quella giallorossa romagnola, fortissima per la categoria. Contro una compagine così valida (che ha all’attivo 46 punti su 52 disponibili), il Don Bosco Livorno (che invece di punti ne ha raccolti 22 in 25 gare) proverà a sovvertire il pronostico sfavorevole ed a perfezionare il miracolo sportivo. I rossoblù labronici cercheranno di raccogliere i due punti, che potrebbero tenere ancora in piedi una (sia pur flebile) speranza play-off. “Sappiamo che sarà difficilissimo – dice Andrea Da Prato, coach del Don Bosco -, ma abbiamo il dovere di provarci. Sarebbe davvero bello, in sede di bilancio stagionale, dopo aver raggiunto la salvezza, poter celebrare la vittoria contro la formazione più quotata dell’intera DNB. Sappiamo che come qualità Ravenna ci è superiore. E’ una compagine costruita per salire in DNA. Abbiamo però il dovere di disputare un match ricco di contenuti”.

 

– Ravenna, dopo aver vinto le prime 20 partite di campionato, ha conosciuto una flessione ed ha perso, in trasferta, con Ancona, Virtus Siena e Cento. Ha allentato la presa per preparare i play-off?

 

“No, non credo. Ravenna, normalmente, impiega, con ampi minutaggi, sette elementi di grandissima qualità. Si tratta di Rivali, il miglior giocatore del campionato, di Bedetti, Penserini, Amoni, Cicognani, Broglia e Cernivani. Normalmente è meno utilizzato ‘l’ottavo giocatore’, Locci. Nelle tre partite che i romagnoli hanno perso, mancavano, per infortunio, alcuni titolari. Amoni ha saltato anche il match dello scorso giovedì, in casa con Cecina. E’ logico che, appena manca un elemento dei sette, tutto si complichi. Non credo che le sconfitte, rimediate peraltro contro squadre non di primissima fascia della classifica, siano dovute ad una sindrome da ‘pancia piena’. Domenica ci troveremo di fronte una squadra intenzionata a vincere e che, giustamente, non ci concederà sconti”.

 

– Quale la situazione nell’infermeria del Don Bosco?

 

“Niccolai, alle prese con una contrattura, non si è allenato in questi giorni. Decideremo in extremis se portarlo domenica a referto. Anche Iardella e Cunico, rispettivamente per problemi alla schiena ed alla caviglia, sono leggermente acciaccati, anche se stanno svolgendo la regolare preparazione settimanale. Sono malanni da mettere in conto, che giungono dopo mesi e mesi di duro lavoro, con 25 partite ufficiali giocate e tante sedute. Sono infortuni ‘naturali’, in questo scorcio finale di stagione”.

 

– Sei soddisfatto dei risultati ottenuti dalla squadra?

 

“Direi di sì: sapevamo di affrontare un campionato duro, nel quale tante società, con mezzi economici superiori alla nostra, avevano allestito squadre decisamente più ‘ricche’. Il nostro progetto è stato quello di affidarci a tanti giovani provenienti dal vivaio. Abbiamo una rosa dall’età media davvero bassa, con tanti ottimi ‘prospetti’, tutt’ora impegnati nel torneo under 19. Certe sconfitte potevano anche essere messe in preventivo. E’ chiaro che rimane un briciolo di rammarico per alcune partite perse nel finale. In casa con Senigallia e Poderosa Montegranaro, sarebbe bastato un briciolo di attenzione e concentrazione in più per vincere. A conti fatti, sarebbero stati sufficienti due successi in più per essere nel ‘calderone’ del centro classifica, a giocarci l’ingresso nei play-off. Potevamo, in trasferta, in determinate circostanze, evitare passivi severi. Ora abbiamo il dovere di ottenere il maggior numero possibile di punti nelle restanti cinque partite di campionato, evitando di fare calcoli. Sappiamo però che al 95 per 100, siamo fuori dai play-off. La stagione del Don Bosco è da considerare positivissima anche per gli eccellenti risultati conseguiti dalle varie squadre giovanili”.


Comments are closed.