• 06/02/2013
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La Voce di Romagna, 6 febbraio 2013, Acmar, sei proprio di categoria superiore

E anche l’insidia derby è superata per l’Acmar Ravenna: al Flaminio i giallorossi hanno dimostrato ancora una volta tutto il loro valore, in una partita difficile contro una squadra in un ottimo momento di forma e che, spinta dai propri tifosi, avrebbe voluto centrare un’impresa mai riuscita a nessuno. Invece Rivali e compagni hanno preso il controllo delle operazioni sin dalle prime battute, subendo il veemente ritorno dei granchietti nel terzo periodo. E proprio qui, dove magari altre squadre sarebbero andate fuori giri subendo un’imbarcata, gli uomini di coach Lanfranco Giordani non hanno perso la testa e guidati dal solito computer di bordo Rivali, ottimamente spalleggiato da un Amoni che nel secondo tempo ha letteralmente dominato la partita, hanno condotto in porto il diciannovesimo referto rosa. Gabriele Ceccarelli, vice di Giordani ed ex di giornata, analizza così le chiavi della partita. “Penso che Ravenna sia stata cinica e abbia dato il morso decisivo nel momento in cui poteva fare più male a Rimini. L’Acmar si è fermata soltanto sul contropiede di Bedetti che è valso il +14, complicandosi anche la vita perché bastava un altro canestro per chiudere la partita, ma è andata molto bene così. Sono felice del risultato”.

Due parole inevitabili sulla cornice di pubblico: erano più di 1300 gli spettatori che hanno assistito al derby che non ha deluso i presenti, l’atmosfera sulle tribune è stata caldissima con quasi 300 sostenitori giunti da Ravenna per fare sentire il loro calore ai propri beniamini. “Questo clima al Flaminio non è una novità – commenta Ceccarelli – conosco questo campo e questo pubblico, sono stati i miei sia in Legadue che in DNB e sapevo che il pubblico di Rimini avrebbe risposto, così come quello di Ravenna”.

Dal punto di vista personale è stata una giornata difficile per “Cecca” che tornava per la prima volta in carriera da ex in quella che è stata la sua casa negli ultimi sette anni anche se il vice allenatore giallorosso minimizza quello che è stato l’impatto emotivo. “Pensavo – conclude il giovane assistente riminese – di sentire di più l’emozione, invece è andato tutto abbastanza bene. La conoscenza dei giocatori di Rimini ha poi fatto sì che avessi sempre un consiglio da darei ai nostri giocatori, cosa che mi ha permesso di non avere momenti di “silenzio” all’interno della partita, nei quali lasciare spazio alle emozioni. MI sono concentrato sull’aspetto tecnico ed è andata bene così”.

Nota di merito di questo derby ad Eugenio Rivali e Francesco Amoni: il primo, in condizioni non ottimali, ha saputo condurre da par suo la squadra pur non spingendo mai al 100% ha prodotto una regia lucida e soprattutto in difesa è risultato decisivo con ben 8 recuperi. Il capitano giallorosso invece, debilitato da una forma virale, ha giocato un primo tempo silente ma nel momento di difficoltà nel terzo quarto è stato lesto a salire in cattedra mandando a bersaglio 13 punti in 8 minuti che hanno prima fermato l’emorragia e poi lanciato la fuga vincente giallorossa.


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