• 23/02/2012
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L’Acmar vittima delle assenze

RAVENNA. L’Acmar e un tabù-trasferta che non riesce a essere sfatato. Anche a Fossombrone, nella partita che poteva consegnare il terzo posto, in coabitazione con i Crabs, alla formazione di Cesare Ciocca è arrivata una sconfitta al foto-finish (75-70). Ad aumentare l’amarezza romagnola il fatto che i giallorossi si erano trovati avanti di 16 punti dopo appena otto minuti (5-21) prima di essere raggiunti poco dopo l’inizio del secondo quarto e di scivolare nel Fosso negli ultimi sessanta secondi di gara. Per Ravenna è il settimo ko lontano dal PalaCosta (su dieci uscite) ma Fossombrone ha confermato la solidità interna fatta di otto vittorie e sole due alzate di bandiera bianca. Ravenna ha indubbiamente sofferto le rotazioni poco ampie, solo sette giocatori utilizzati, con il rientrante Cicognani, in campo per un quarto d’ora e autore di sei punti e quattro rimbalzi catturati. “Eravamo partiti benissimo – è il rammarico del presidente Roberto Vianello – poi purtroppo, come accaduto altre volte, a fine partita ci siamo ritrovati senza energia. In questo momento la squadra è corta, viste le assenze di Bosio e Davolio, e quei pochi giocatori schierati hanno dovuto tirare la carretta tutta la partita (in particolare Amoni e Quartieri hanno giocato tutti i 40 minuti, ndr). Il nostro “Cico” è stato esemplare nel periodo che è rimasto in campo ma questo purtroppo non è bastato”. Ma parafrasando un noto film, non può piovere per sempre. Questo finesettimana i giallorossi osserveranno il turno per l’estromissione di Monfalcone dal campionato e potranno godere di due giorni di meritato riposo prima della ripresa della preparazione in vista della partita contro Udine in trasferta. “Sono e resto molto fiducioso perché quando riprenderemo avremo nuovamente il nostro capitano Davolio in campo e pensiamo con Cicognani che possa ancora di più entrare in condizione e nelle rotazioni (e forse anche Bosio potrebbe avere smaltito la fascite plantare di cui soffre da un po’ di tempo, ndr). A quel punto avremo probabilmente problemi di abbondanza e la rosa si dovrà e saprà adeguare”.

Agostino Galegati

da “Corriere di Romagna”

 


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