• 10/12/2011
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L’Acmar col dente avvelenato sfida Ferrara

RAVENNA. L’Acmar con il dente avvelenato dalla sconfitta nel derby con i Crabs, consumata negli ultimi secondi di partita, va alla ricerca del pronto riscatto. Oggi al PalaCosta (ore 18, arbitri Pierantozzi di Ascoli e Dionisi di Fabriano) arriva un’altra corazzata del girone, la Mobyt Ferrara, seconda della classe per un’altra sfida tutta regionale che si prospetta molto intensa. Gli emiliani si presentano con un curriculum che recita una media di 73.3 punti segnati a partita contro i poco meno di 62 subiti, miglior difesa del raggruppamento. Ma al di là dei puri numeri è il roster ospite a fare paura per ricchezza e profondità. “L’aspetto più importante – analizza il tecnico Cesare Ciocca – è resettare immediatamente la partita di giovedì a Rimini in cui siamo arrivati a venti secondi dall’aver vinto la quinta partita di fila e otto delle ultime nove e purtroppo gli arbitri sono diventati protagonisti, cosa che non dovrebbe mai accadere, in negativo per noi. Per noi sarà la terza partita difficilissima in una settimana con tante energie fisiche e mentali spese per affrontare prima Senigallia poi i Crabs ma vogliamo presentarci oggi nelle migliori condizioni psico-fisiche possibili mentre loro vengono da due turni di riposo e dalla passeggiata con Udine (95-64, ndr)”. Il tecnico bergamasco mette sotto la lente gli avversari. “A mio giudizio Ferrara è la miglior squadra del girone con una rosa fortissima e profondissima. In particolare hanno l’asse play-pivot migliore della Dnb con Ferri e Benfatto (quest’ultimo è primo nei rimbalzi con 10.5 a partita e per valutazione con 22.55 di media, ndr) che l’anno scorso erano nel quintetto di partenza in LegaDue. Ma hanno veramente dieci giocatori dieci, noi ci stiamo ancora lavorando. Altri giocatori importanti sono Cortesi (27 contro Udine), Campiello, Sorrentino che è il cambio della guardia Gori (capitano della squadra) che vanta esperienze in A dilettanti e che ho allenato a Treviglio”. Tanti jolly nel mazzo di coach Furlani ma la voglia di rivincita dei romagnoli e il calore del pubblico potrebbero fare la differenza.

Agostino Galegati

da “Corriere di Romagna”

 


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