• 07/01/2011
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L’Acmar vuole regalarsi un’altra soddisfazione

RAVENNA. L’Acmar versione Enrico Toti vuole chiudere con il punto esclamativo il girone d’andata. A meno di 72 ore dal successo casalingo con Villafranca in cui cuore, voglia, gioco d’insieme hanno saputo sopperire a una serie di situazioni fisiche difficili, i giallorossi scendono a Civitanova (ore 18, arbitri Sestini di San Giovanni Valdarno e Galasso di Siena), con il compito di lanciare ancora la “stampella” contro l’avversaria. Sicuramente senza il proprio capitano Davolio, i cui tempi di recupero saranno valutati solo nei prossimi giorni, la formazione di Cesare Ciocca dovrà fare l’ultimo sforzo prima della sosta determinata dal calendario. “Giovedì sera i ragazzi sono stati commoventi – ritorna brevemente sul match precedente il tecnico bergamasco -. Non sono solito eccedere in complimenti ma questa volta devo sottolineare l’aspetto della reazione dopo l’infortunio a Davolio e sotto nel punteggio siamo riusciti a girare la partita con grande intensità e aggressività di un gruppo che mi piace sempre di più in cui anche i giovani stanno facendo tanto come Bosio (10 punti dalla lunetta in 19′ di grande sostanza tre giorni fa) o Frigoli”. Se la forza di Villafranca era soprattutto sotto le plance, probabilmente i marchigiani, dodicesimi a dodici punti, sono molto più perimetrali con l’ala Frascione che ritrova la sua ex squadra dopo aver segnato 18 punti nel derby perso con Montegranaro.

“Civitanova – conclude Ciocca – è una squadra che tira con il 40% da tre, con il 54% da 2, e che basa gran parte del suo gioco sull’attacco (in 14 partite giocate ha segnato 1008 punti, subendone 1013, ndr). Ha guardie pericolose, con Temperini che è un furetto (la sua presenza è in dubbio per un infortunio al ginocchio) e sostanza sotto i ferri con Gennari (208 cm, 35 rimbalzi catturati nelle 4 partite giocate con Civitanova, ndr). Sono partiti male, ma si sono aggiustati con il passare del tempo e adesso sono pericolosi. Come a Montegranaro dovremo mettere in campo una difesa importante, che riesca a fermare le loro bocche da fuoco, cercando di essere all’altezza anche in attacco, cercando quest’ultimo colpo di coda”.

Agostino Galegati

da “Corriere di Romagna”

 


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