• 03/10/2010
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Duro esordio esterno per l’Acmar

RAVENNA. Com’è dura l’avventura. Citando un film dei gloriosi anni ’80 si può forse spiegare questo inizio dell’Acmar, profondamente rinnovata nell’organico (otto decimi della rosa) e nella guida tecnica, a quello che è un girone decisamente “tosto” per i giallorossi. La partita di domenica scorsa in casa della neopromossa Tosoni Villafranca (persa 70-56) è stata forse diametralmente opposta a quella del PalaCosta (vinta 59-46). Allora furono poche palle perse (8) e tanti rimbalzi offensivi catturati (quasi 20), in Veneto ben 16 le perse e 18 i rimbalzi offensivi concessi agli avversari. Da qui si può spiegare il paradosso giallorosso di aver tirato leggermente meglio dal campo ma aver perso nettamente al 40’. “Abbiamo sicuramente capito come funziona questo campionato – analizza coach Cesare Ciocca -, eravamo preparati, ma non abbiamo trovato contromisure alla Tosoni. Sapevamo di dover essere aggressivi, ma abbiamo trovato una squadra molto più da categoria di come siamo noi in questo momento. Dobbiamo cambiare mentalità per evitare di perdere, in futuro, partite come quella di Villafranca. Posso dire che non abbiamo giocato male, ma siamo stati generalmente poco aggressivi, timorosi, soprattutto in attacco. Abbiamo perso ancora tanti palloni, siamo indietro a livello di mentalità. contro una squadra neopromossa, con innesti importanti, che ha dimostrato come si gioca in questo campionato, abbiamo patito: ora bisogna capire alla svelta che dobbiamo avere l’intensità che non abbiamo avuto quasi mai domenica”.

Futuro prossimo. Ma Villafranca è alle spalle, il campionato lunghissimo. “Abbiamo già detto quello che dovevamo dirci – conclude Ciocca -. Ora continuiamo a lavorare, si tratta di recepire il messaggio, non ripetere queste situazioni, e giocare come abbiamo già mostrato di sapere fare”. Un futuro che vuol dire domenica esordio al PalaCosta contro Rovereto (sconfitto 40-81 da Monfalcone) nelle cui fila milita quello Zanus Fortes visto a Ravenna nei primi anni ’90.

Agostino Galegati

da “Corriere di Romagna”, 01/10/2010

 


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