• 25/02/2010
  • News
  • Commenti disabilitati su Pallacanestro Faenza – Acmar Ravenna, il prepartita

Pallacanestro Faenza – Acmar Ravenna, il prepartita

Una seconda occasione per riconquistare punti sulle prime nove posizioni e per dimostrare, a sé stessa prima che agli altri, di poter ancora agguantare un piazzamento in zona playoff. Con queste speranze l’Acmar di Alessandro Guidi va preparando la sfida che domenica pomeriggio la vedrà opposta alla Pallacanestro Faenza.

Dopo avere ritrovato la vittoria, la formazione giallorossa chiede dunque strada ai “cugini” in una partita importante ma non ancora fondamentale per il prosieguo dei rispettivi campionati.

Rispetto alla gara casalinga contro Ancona, i giallorossi dovrebbero recuperare la guardia Maurizio Cohen, il cui dito anulare della mano sinistra è ormai prossimo alla guarigione completa, mentre Cicognani, Compagni e Neri resteranno in borghese per i rispettivi e già noti problemi fisici.

Rotazione forzata ad otto uomini per l’Acmar, contro una delle formazioni più attrezzate del campionato. Il leader della formazione manfreda è il playmaker Alessandro Davolio, reduce da tre anni a Forlì. Accanto a lui, nel reparto esterni, agiscono Carretta e Porcellini, mentre sotto canestro trovano spazio l’atletica ala ex Casale Monferrato Alessandro Garofalo ed il lungo Marco Guerci, pericoloso con i suoi 15 punti di media. Dalla panchina spazio poi per il giovane play Simone Pieri, per l’esterno ex Anzola Matteo Bastoni, e per il lungo Claudio Nobile, proveniente da Verona.

Chiudono le rotazioni poi la guardia Luca Mastella e l’ala Marco Morara.

Rispetto alle comunicazioni di inizio campionato, si gioca domenica al PalaCofra (ex PalaBubani, Piazzale Pancrazi 1, Faenza) a causa dell’indisponibilità del PalaMokador, occupato dalla sfida tra Aget Imola e Prima Veroli.

Fischiano i signori Cleri di Fermignano (Pesaro) e Curri di Taranto, con la presenza dell’osservatore Barbieri di Venezia, palla a due alle 18.00.

Miro De Giuli

Ufficio Stampa Acmar Basket Ravenna Piero Manetti

 


Comments are closed.