• 19/09/2009
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Lo sport ravennate ritrova la sua casa. Taglio del nastro tra ricordi e auspici

Una vera bomboniera pronta a contenere tante sfide che possano diventare gustosi confetti. Così si presenta il PalaCosta dopo i lavori di riqualificazione e che ieri mattina ha ricevuto l’abbraccio dei tanti ravennati che hanno voluto partecipare all’inaugurazione ufficiale.

Undici lunghi anni. A Ravenna una struttura adatta allo sport di vertice mancava da ben undici anni. Ma questa lunga attesa è stata spazzata via dalla bellezza dell’impianto così rinnovato: un nuovissimo parquet, che si spera possa essere anti-traumi, delle eleganti poltroncine bianche e soprattutto due ampi tabelloni luminosi dove seguire l’andamento delle partite di volley e pallacanestro.

Un piccolo capolavoro, insomma, al passo con i tempi. Alla cerimonia erano presenti veeramente tutti: il sindaco Fabrizio Matteucci, gli assessori allo sport Pericle Stoppa e Massimo Ricci Maccarini, il senatore Vidmer Mercatali, il nuovo prefetto Riccardo Compagnucci, l’arcivescovo Giuseppe Verucchi, ex pallavolista e anche lui visibilmente commosso, che ha officiato la benedizione, la presidentessa degli undici scudetti della Teodora, Alfa Garavini, il figlio di Angelo Costa, Roberto, fino ad arrivare ai semplici tifosi e coloro che, nell’ombra, hanno vissuto in prima persona il PalaCosta a partire dagli anni ’50.

Una festa velata di tristezza. Doveva essere una festa completa dello sport, ma i fatti luttuosi di questi ultimi giorni ne hanno velatato di lacrime la gioia come ha rimarcato il primo cittadino. “Doveva essere giornata di festa – ha spiegato Matteucci – ma il ricordo va, oltre ai 6 militari uccisi a Kabul, al nostro atleta Brian Filipi, la migliore promessa del Ravenna, albanese ma che in Italia aveva trovato la sede da dove far partire la propria carriera. Credo che da uomo di sport avrebbe apprezzato questa struttura, e quindi nonostante il momento tragico abbiamo deciso di inaugurarla ugualmente oggi. QUesto è un luogo storico. Dagli anni ’50, quando il PalaCosta è stato costruito, sono cambiate tante cose, ma ora la nostra città ritrova la sua vera casa dello sport, il suo Palazzetto. E’ stata una scelta coraggiosa ma giusta recuperare questo luogo simbolico. Devo ringraziare tutti i collaboratori che, a partire dall’amministrazione Mercatali, hanno lavorato per fare tutto questo”.

Il valore aggiunto. Il motore che ora dovrà muovere Acmar Piero Manetti e RoburCosta Marcegaglia è spigato dal presidente provinciale del Coni, Umberto Suprani. “Finalmente siamo tornati a casa dopo undici anni di esilio, ma ne è valsa la pena attendere il PalaCosta. Per noi, quella del 19 settembre è una data cruciale, per gli sport di squadra e individuali. In questi 50 anni hanno gareggiato tutti i grandi atleti dello sport, campioni del mondo di volley come Berzin e Pantchenko. Tutte le capolista che venivano a giocare a Ravenna dovevano pagare pedaggio. Sono sicuro che ne vedremo delle belle, le avversarie dovranno superarsi perchè voi darete sempre il 120% e per questo sono contentissimo di ritrovare Loris Giovannetti allenatore dell’Acmar. Con la speranza che anche quella Teodora, conosciuta in tutto il mondo, possa tornare agli antichi splendori”.

Agostino Galegati

da “Corriere di Romagna”, 20/09/2009

 


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