• 16/05/2009
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Acmar, il settore giovanile spicca il volo

Dieci mesi di entusiasmo, lavoro, voglia di fare e di migliorare un settore giovanile finalmente all’altezza. A dieci mesi di distanza dal suo insediamento a Ravenna, proveniente dai Crabs, il responsabile del vivaio giallorosso Livio Neri fa il punto della situazione. Un punto positivo, a partire dai più grandi, i ragazzi dell’Under 19, squadra in grado di portare qualche elemento già nel giro della prima squadra: “L’Under19 ha giocato un campionato competitivo – spiega Neri – mancando per un soffio e per tanta sfortuna le Final Four di Anzola. Ciò che più conta, a mio avviso, è però l’esplosione di alcuni giovani che potranno essere utili anche nei campionati senior. E parlo di Senni, Basaglia, Beghi, Marian e Collini”. A loro, va aggiunto il ’92 Cicognani, lungo di 2.04 che nell’ultima gara di stagione regolare contro Verona ha provato la gioia per il primo canestro “tra i grandi”: “Giacomo è un ragazzo di grande interesse per il settore giovanile e per la prima squadra, il presidente Vianello stesso si preoccupa che venga seguito e cresciuto con la professionalità che merita e sogna, come me, che possa diventare protagonista nella propria città.

Le condizioni ci sono tutte, il ragazzo ha compiuto un salto di qualità a livello di consapevolezza e determinazione: ora dovrà continuare a lavorare con costanza in palestra, già dall’estate”. Buone indicazioni anche per le tre squadre inferiori: “Under 17, Under 15 ed Under 14 hanno giocato campionati discreti – analizza con sincerità Neri – e dico questo perchè penso si possa fare meglio. I ragazzi sono straordinari, si comportano bene in campo e fuori e quasi tutti hanno un buon rendimento scolastico, che è un fattore tutt’altro importante. Ora bisogna lavorare poi sulla “fame”, perdere occasioni per pigrizia a quest’età sarebbe un vero peccato”. Grandi soddisfazioni invece dai piccoli, vincitori di tre titoli provinciali: “In giovane età i risultati sul campo devono rivestire un ruolo marginale nel percorso di crescita dei ragazzi. Vincere i campionati a questi livelli non deve essere il fine, bisogna trasmettere passione ed entusiasmo facendo in modo che la vittoria sia naturale conseguenza del lavoro svolto”. E ora? “Ora sto lavorando con il minibasket, un passaggio delicato per chi come me viene dal professionismo: gestire 60 ragazzini dai 6 ai 9 anni è impegnativo, ma estremamente gratificante, ed è bello vedere come, alla Camerani, i ragazzini che escono da scuola spesso entrano a fare due tiri. Tenere alto l’entusiasmo della base e continuare a lavorare in modo etico e professionale sono i nostri obiettivi”.

Miro De Giuli

da “La Voce di Romagna”, 15/05/2009

 


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